Il bambino che volò via

A volte succede che gli anni che ti porti addosso ti offrano dei ricordi, per moto proprio.

La prima volta che incontrai la morte, non la riconobbi. Avrò avuto quattro o cinque anni, mia madre teneva per mano me e mio fratello e ci stava accompagnando a scuola. Ricordo la sua voce gentile e lieta che ci cullava durante il tragitto vincendo gli ultimi scampoli di sonno che ci eravamo portati sulle palpebre. Avevamo attraversato la piazza davanti casa e serpeggiato tra le auto di un parcheggio che occupava lo spiazzo Franco Restivo e ci immetteva in via Empedocle Restivo, a Palermo.

Leggi tutto “Il bambino che volò via”

El duelo inevitable entre conciencia y burocracia

(testo in spagnolo e italiano)

Pandemia. Lo he dicho así que ya se debería haber entendido que el contexto de esta reflexión es lo que le ha estado sucediendo al mundo globalizado en los últimos años (a estas alturas podemos usar el plural y declarar extinta la esperanza del fenómeno “efímero”).

Horkheimer tenía razón, somos la epifanía de su profecía y vivimos en la era de sociedades plenamente administradas. Vida y salud incluidas. Los gobiernos deciden quién debe salvarse primero y lo hacen según esquemas mentales que corresponden a las jerarquías responsables de la gestión de las instituciones. Si los dinosaurios de un mundo en crisis están gobernando, los primeros en salvarse deben ser los dinosaurios. La estrategia no es colectiva, sino jerárquica. La retrospectiva nos hace comprender que la crisis económica y social, así como la psicológica y antropológica, habría sido menor si las prioridades se hubieran revertido y hubiéramos comenzado a salvaguardar la parte más joven, fuerte y móvil del país, como lo habría hecho una comunidad tradicional en la que las instituciones y su lenguaje, la burocracia, aún no habían ocupado el lugar de las personas. No me extraña que la variante delta del virus, a día de hoy, sea mucho más agresiva y que este riesgo, previsible, lo hayamos dejado a los más jóvenes después de habernos asegurado la vacuna a nosotros adultos, ancianos, viejos, muy viejos y dinosaurios.

Leggi tutto “El duelo inevitable entre conciencia y burocracia”

Quando un/a cretina/o era un/a cretino/a

Ed Elohim creò l’Uomo a sua immagine: ad immagine di Elohim lo creò: maschio e femmina li creò (Genesi, 1, 27).

In origine, dunque, non era più che un dato di natura la differenza maschio-femmina. Quando questa differenza si è fatta cultura, ha invece dato vita a una infinita varietà di stupidaggini. Il “politically correct” è la lingua ufficiale della imbecillità diffusa.

Leggi tutto “Quando un/a cretina/o era un/a cretino/a”

El otro Covid – L’altro Covid

(testo in spagnolo e italiano)

La pandemia ha estado alimentando el imaginario colectivo durante más de un año e influyendo en el tejido relacional a nivel mundial. Esto ya ha provocado la modificación de comportamientos generalizados con consecuencias relativas sobre las formas sociales que definen nuestra calidad de vida.

El martilleo cotidiano, intenso, compulsivo, detallado y superficial, profundo e inexacto, contradictorio e imponente, también ha provocado efectos devastadores en ese espacio cada vez más oculto que son nuestra conciencia y nuestro inconsciente. Leggi tutto “El otro Covid – L’altro Covid”

Pandemia: il più grande fenomeno (non) controllato di Bias confermativo

Sappiamo tutti cosa sia concretamente una pandemia. Lo abbiamo imparato nel 2020 per ragioni di forza maggiore che ci hanno costretto ad uscire da una nozione teorica per sperimentare sulle nostre vite cosa significhi condividere a livello mondiale un problema epidemico.

Quello che non sappiamo ancora è cosa in realtà sta succedendo alla società della globalizzazione. Fino ad oggi, con questo termine abbiamo inteso fenomeni legati al commercio e alla finanza. La classifica annuale dei tycoon passata dai media di tutto il pianeta è un elemento rappresentativo e simbolico di questa concezione. Non era ancora accaduto che la società globale, intesa come massa di miliardi di persone in carne ossa e vita, sperimentasse su se stessa il contenuto di questo epocale cambiamento. La possibilità di viaggiare con RyanAir a costi accessibili per tutti, di acquistare on line un tavolo per la cucina fatto a Singapore e spedito con Amazon e altre divertenti cose simili ci restituivano una immagine simpatica e desiderabile della globalizzazione. Altra cosa è stata la sofferenza derivante dalle misure restrittive della libertà personale imposte da protocolli di salute pubblica che i vari paesi del mondo hanno assunto quasi unanimemente. Leggi tutto “Pandemia: il più grande fenomeno (non) controllato di Bias confermativo”

Educazione e futuro. Ma quale?

Ci siamo. Ecco la nuova squadra di governo. Venticinque tra uomini e donne, con un rapporto di diciassette a otto che sembra una realistica rappresentazione del diverso grado di interesse alla politica dei due universi, se proprio si deve farne una questione di genere.

Dieci componenti sono in quota “tecnici”, ovvero coloro ai quali è demandato il compito di salvare il Paese che però è dagli anni Settanta del secolo scorso che deve sempre essere salvato (cfr. mio articolo precedente). Quindici sono la garanzia che si tratta di un governo politico nel senso delle chiacchiere con cui in Italia si gioca a far finta di ricercare il bene del paese. Quattro ai cinque stelle perché mantengano il primato conseguito alle elezioni a cui ci stiamo disabituando come alla libertà a causa del Covid; tre a Forza Italia, tre alla Lega, tre al PD perché possa esserci il maggior consenso possibile nell’arena di Montecitorio; uno a LEU perché aveva posto un veto alla Lega ma poi ha detto che no e poi… nessuno sa perché insomma. Leggi tutto “Educazione e futuro. Ma quale?”

Boom Italia

Sono nato nel 1962 . Gli anni del Boom economico italiano. Ma questo l’ho appreso dai libri di storia. A quel tempo ero troppo piccolo per avere memoria di questa età felice del nostro Paese. I primi ricordi che ho della situazione sociale e politica italiana risalgono agli anni Settanta, quelli della crisi petrolifera e delle sue ripercussioni per un intero decennio e in tutto il mondo. Il ricordo delle domeniche in bicicletta a causa dell’austerity, non basta a salvare il decennio che precipitò il Paese negli orrori di una contestazione sociale che ha condizionato il nostro futuro politico, sociale e culturale. Leggi tutto “Boom Italia”

Solitudine dei numeri primi: Sam Bartram e Hiroo Onoda

“Era il 25 dicembre 1937 e a Stamford Bridge si affrontavano Chelsea e Charlton Athletic. Al 55′, sul punteggio di 1-1, l’arbitro e i capitani decisero per la sospensione della gara ma l’estremo difensore – e in seguito leggenda – degli Addicks non se ne accorse e rimase in campo per mezz’ora in uno stadio ormai vuoto. Lo ritrovò un poliziotto a cui spiegò: “Pensavo stessimo attaccando da un po’”. (https://www.ilmemoriale.it/sport-spettacolo/2018/10/18/la-storia-di-sam-bartram-il-portiere-perso-nella-nebbia.html). Leggi tutto “Solitudine dei numeri primi: Sam Bartram e Hiroo Onoda”

Perché essere orgogliosi dell’omosessualità?

30 giugno 2019

Quando si parla di omosessualità, molto spesso si associa un concetto, un valore che presumibilmente dovrebbe essere espresso dalla parola “orgoglio”. I giornalisti, che per natura sono dipendenti dalle scorciatoie espressive e dunque sempre inclini all’uso di etichette e luoghi comuni, corroborano tale associazione al punto che statisticamente omosessualità e orgoglio sono connessi come Murano e Burano, muschi e licheni, Inter e Milan e così via. Ma resta la domanda, mai banale, perché l’omosessualità necessita di orgoglio? Che relazione esiste tra i due termini? Che funzione svolge sul piano sociale e comunicativo? E, infine, siamo sicuri che questa associazione faccia del bene agli obiettivi socio-culturali di un movimento che sostanzialmente dovrebbe essere di rivendicazione di pari diritti e dignità? (e qui uso temporaneamente il termine “dignità”, a mia volta per esigenze di immediatezza esplicativa). Leggi tutto “Perché essere orgogliosi dell’omosessualità?”