I saggi di Napolitano e il saggio consiglio di Ten…

L’ultima volta che qualcuno delle istituzioni ha (parlato e) costituito un comitato di saggi, è stata quando Berlinguer (l’altro…) ha messo insieme un gruppetto di grandi pensatori per riformare la scuola che, come si sa, dal ’68 in poi è stata solo sfasciata e rattoppata. Ne venne fuori un documento che in sintesi suggeriva: i programmi scolastici devono insegnare essenzialmente ai giovani dell’epoca moderna a leggere, scrivere, orientarsi nel tempo e nello spazio e far di conto. Ci risiamo. Per uscire dallo stallo istituzionale, Napolitano riunisce un altro comitato di saggi che, presi uno per uno, sono altrettanto bravi e importanti come i predecessori di cui si diceva. Ma se anche stavolta se ne uscissero con un suggerimento del tipo: il Governo deve governare, fare le riforme e offrire un esempio di concreta onestà e moralità alla Nazione? Intanto che aspettiamo i risultati, affidiamoci al buon Ten, il saggio che quelli della mia età hanno conosciuto ai tempi di Fumetti in TV:

 

Una Crocetta su Battiato

Giunge frettolosamente al termine l’esperienza da assessore di Franco Battiato. Da artista, paga l’inesperienza del mondo reale, quella che suggerisce i toni opportuni nelle sedi adatte. La sua infelice espressione ha fatto il giro dei media nazionali, sebbene sia chiaro a tutti cosa in realtà intendeva dire, una ovvietà che tutti noi ci diciamo nei discorsi per strada.

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Amanda e Raffaele, una vita da cani

Chissà che le preghiere di ieri non abbiano sortito qualche effetto così che l’anima della povera Meredith abbia trovato un po’ di pace nell’apprendere che un nuovo processo cercherà di valutare con più attenzione le colpe e i sospettati a cui la sentenza di Appello, con fretta opaca, aveva messo la parola fine. Vedremo cosa sarà, ma è forte il dubbio che giustizia possa essere fatta.

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O tempora, o mores…

Si sarebbe potuto dire: l’Italia sta valutando la possibilità di non far rientrare in India i due marò, persistendo da parte del governo indiano l’incomprensibile ritardo nella nomina di una Corte di giustizia secondo le norme del diritto internazionale e persistendo l’ingiustificabile ostruzionismo nel fornire gli elementi di prova prodotti dalle perizie unilaterali di New Dehli”.

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Vorrei morire in Inghilterra

Chi, potendo scegliere, non vorrebbe poter decidere dove nascere? e magari con chi, assicurandosi così un futuro goioso, fortunato, facile. Ah, fossi nato figlio del principe di… Un desiderio comune.
Le cose non sono così scontate per il lato opposto della vita. Quanti si danno pensiero di progettare dove morire? magari è ricorrente il pensiero del come. Vorrei una morte serena, improvvisa, che non mi desse il tempo… questo si sente dire, questo sì. Se poi la morte è invece violenta? Leggi tutto “Vorrei morire in Inghilterra”

Palermo fucsia

Il sindaco Orlando ospita a Palermo il gay pride. Afferma orgogliosamente di essere il primo cittadino di una città che egli considera “capitale dei diritti umani”. La notizia non può che fare piacere in senso etico e civile, ma suscita perplessità sul piano banale dell’umana e quotidiana esistenza. Da cittadino di una delle mille periferie di Palermo provo una certa invidia per questo fervore corale, dato che in queste lande, di diritti quasi non se ne vedono. Non c’è quello all’igiene, né quello alla serenità, né quello all’efficienza, né quello alla civile convivenza, né quello alla libertà di movimento posto che ciascuno deve spendere molte ore prigioniero di un traffico stupido, rabbioso. Chissà se si troveranno anche l’energia e l’entusiasmo, così enfatizzati per il corteo fucsia, per restituire a questa città un po’ del decoro che la distinse ai primi dell’ormai distante inizio del Novecento.

Cinema o realtà?

Un insospettabile bidello di scuola, si scopre essere in realtà un pericoloso bandito che effettua rapine a mano armata prendendo in ostaggio i bambini delle sue vittime. Bambini della stessa età di quelli che accudisce al mattino come lavoratore precario assunto dal Comune e piazzato in un istituto della periferia di Palermo. Si scopre anche che il Comune era al corrente di un suo già noto curriculum criminale ma che questo non abbia impedito l’incarico stipendiato con denaro pubblico, per via di una generale tolleranza con cui la vecchia politica maschera speculazioni elettoralistiche.
Protagonista, tra gags comiche e atmosfere surreali, è il vivace Verdone.
La notizia si trova nella “cronaca” di Repubblica. Avremmo preferito trovarlo nella rubrica “cinema”…

Ci salverà la bellezza o ci seppellirà una risata?

«La bellezza salverà il mondo» afferma il principe Miškin ne L’Idiota di Dostoevskij eppure la profezia dello scrittore russo non si è avverata, non in Italia dove si è invece affermata una vocazione al brutto, sporco e cattivo che sarà segno dei tempi, ma è anche uno stile di vita consueto adottato ormai dalla popolazione. Se a una ipotetica mappa della bellezza storica, architettonica e monumentale dell’Italia si sovrapponesse una mappa dello scempio, dell’abuso e dell’obbrobrio, avremmo la rappresentazione grafica della nostra trasformazione da paese della bellezza a paese della bruttezza.

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Lo Stato siamo noi? Una lettura delle recenti elezioni politiche

La congiuntura attuale lasciava presumere elezioni politiche in chiave PD. Il maggior partito della sinistra italiana poteva suonare una trionfale sinfonia in chiave di RE-nzi. Accontentiamoci di dire che le primarie lo hanno messo fuori, ma non facciamo finta di non sapere che altri meccanismi, come al solito sotterranei e miopi, lo hanno messo fuori dai giochi per effetto di una polemica interna accidiosa e ostile al rinnovamento. La musica ha preso quindi una chiave di BEH-rsani che ha esitato uno striminzito quanto inutile primo posto senza vittoria.

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Elezioni: una prima analisi

A scrutinio elettorale appena concluso, mentre ancora mi risuona nella testa il realismo paradossale dell’articolo di Ermanno Cavazzoni (“Lasciatemi fare l’eremita”, Sole 24 Ore, domenica 6 maggio; chi l’ha perso lo recuperi) che spinge ben oltre gli orizzonti usuali la ricerca di un senso alla nostra contemporaneità, voglio fare alcune osservazioni sul voto delle amministrative a Palermo. 1. Leggi tutto “Elezioni: una prima analisi”