Il Dottor Jekyll e Mr. Hyde
Davos è un comune delle Alpi svizzere del Canton Grigioni di circa 10.000 abitanti. Un luogo incantevole, se è vero che deve la sua fama a “La montagna incantata” di Thomas Mann e saluberrimo, se è vero che qui si curò dalla tubercolosi quel Robert Luiss Stevenson la cui mente partorì “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”. Chissà, il destino.
Standard and Poor’s in casa del cornuto
Standard and Poor’s Corporation (S&P) ha ulteriormente declassato l’Italia. Ci collocano al gradino più basso della fascia ritenuta utile per gli investimenti. Da qui in giù, saremo additati come far west in cui non conviene investire. Saremo, cioè, territorio selvaggio e imprevedibile di speculazioni, dato che la spregiudicatezza degli operatori finanziaria ha un lato political correct che si definisce “investment” ed uno no correct che si chiama “speculative”. Inutile dire che trattiamo di moneta che, universalmente, possiede, appunto, due facce.
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Palermo delle 100 periferie
Le grandi città e il loro paradosso: vi confluiscono grandi masse di cittadini, ma la gran parte è emarginata. Metropoli e conurbazioni si trovano in tutto il mondo, essendo comune questo processo che aggruma le popolazioni nei centri urbani. Un insidioso squilibrio si crea dappertutto in termini di densità demografica così che ogni paese è afflitto dalla sperequazione tra le aree non urbane, dove gli spazi sono ampi, e le aree cittadine dove moltitudini di persone incattivite litigano anche con ferocia per contendersi spazi di pochi centimetri.
Woody e Buzz non erano a Ragusa
Un altro bambino morto. La madre lo ha lasciato a scuola ma a scuola non è mai entrato. Cosa sarà successo? Speriamo lo scoprano gli inquirenti, ma è un fatto che questo cucciolo col suo zainetto di Toy Story se ne è andato incontro ad una triste avventura, purtroppo per lui fatale e senza il lieto fine del noto cartoon di Disney. In questo mondo brutale e vile, dove i mostri hanno il volto della vicina di casa o dello zio di famiglia, non c’è spazio per l’onestà pura di Woody né per l’avventuroso coraggio di Buzz Lightyear che infatti non sono arrivati in tempo ad aiutare quel piccolo fanciullo, chissà come convinto a prendere la strada della sua morte invece che quella della sua classe.
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Dalla Spending Review alla Relaxing Review
È di questi tempi recenti la questione relativa alla diminuzione dei giorni di ferie dei magistrati. 51 giorni sarebbero troppi. Ma facendo il confronto con altre categorie di pubblici dipendenti si ripete il gioco perverso che attacca una categoria e ne salva nell’ombra un’altra, mantenendo una iniquità che produce rabbia sociale. Prendiamo ad esempio il mondo della scuola. I lavoratori inquadrati nei ruoli non docenti sono soggetti alla normativa nota. Per i docenti, invece, il contratto di categoria pone un vincolo severo: la presenza di attività didattica. In sostanza, ogni volta che gli alunni sono assenti, vige il principio che essi non debbano lavorare, fatti salvi alcuni obblighi funzionali all’attività didattica. Ci si riferisce a compiti ritenuti accessori e gestiti come tali persino dal CCNL, sebbene importanti per il loro valore propedeutico e tutoriale. In altri termini, si tratta di ore lavorative che dipendono dalla serietà professionale individuale, ma facilmente eludibili se si ha a cuore solo il proprio tornaconto.
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Italia, un paese finto
Stiamo svelando un segreto di Pulcinella: l’Italia è un paese finto. Finto perché da decenni abituato a vivere al di sopra dei propri mezzi, finto perché la classe dirigente vive in un Iperuranio di privilegi che la rende inebetita ed impermeabile ad ogni richiamo della vita reale, quella dove vivono i cittadini abbandonati e vessati da uno Stato astratto cafone ed ingordo, quando non anche sadico.
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Cambiamento: che palle!
Conclusa l’Assemblea regionale del PD a Palermo. Come sempre nei confortevoli locali di un hotel, come se un Congresso politico non fosse autorevole senza una cornice che tanto da vicino ricordi di quali privilegi goda la casta, quasi un messaggio subliminale atto ad instillare nella gente comune l’idea di consustanzialità tra politica e lusso, un nesso necessario seppure ineffabile, così che chiunque abbia un ruolo con il gioco del potere venga contestualmente investito dell’aura del lusso. Mai che un partito pensi di utilizzare un’aula magna di scuola, dove qualche soldo di affitto ricadrebbe a vantaggio di quegli stessi cittadini che finanziano agi e privilegi della politica.
Fuga dal futuro
Sul Corriere della Sera di oggi si legge della emorragia tutta italiana che viene definita una “Fuga dalle tasse”. Le cifre metterebbero in ginocchio persino un paese come la California che a dispetto della crisi mondiale è talmente in crescita che se si staccasse dagli USA starebbe persino davanti alla Francia e ad un passo dalla Germania in termini di PIL. Evasione accertata per circa 4 miliardi in poco più di un anno grazie a sole 5mila ispezioni.