Maturità A.D. 2013

Maturità a.d. 2013
Considerazioni per gli studenti

Cari ragazzi/e,
Torna l’esame di maturità e identiche si ripetono le stesse dinamiche. L’ansia, il nervosismo, la leggerezza, la strafottenza potrebbero essere i quattro gradi in cui racchiudere le diverse forme di approccio a questo appuntamento da parte vostra. La tensione prima degli esami è giusta e necessaria, aiuta ad affrontare bene una prova importante, tutto il resto no, andrebbe compreso e risolto, ma occorrerebbe una macchina del tempo che col senno del poi ci permettesse di rivedere il percorso compiuto in cinque anni.

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Pari opportunità: limiti inferiori al pensionamento maschile

Tra le più recenti, difficili e contrastate riforme che l’Italia ha avviato negli ultimi anni c’è quella del regime pensionistico, considerato un autentico carrozzone in un paese, come il nostro, che mostra scarsissime attitudini organizzative e gestionali, complice una storia cinquantennale troppo affollata di furberie e cialtronerie sempre tese al furto di denaro pubblico. Una delle maggiori novità introdotte per consentire risparmi di spesa pubblica, consiste nell’allungamento della vita lavorativa, con un correlato sistema di incentivi e penalizzazioni che tentano di limitare la possibilità di una scelta individuale contrastante con l’intenzione governativa di far lavorare tutti più a lungo.

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La casta: una nuova normalità

Era da molto tempo che non provavo una sensazione come quella di ieri, durante il volo Roma-Palermo. In mezzo a tutti noi passeggeri c’era una folta squadra di senatori, deputati e altri personaggi della politica italiana. È stato bello vedere l’elegante presidente della Camera dei Deputati muoversi sorridente verso il suo posto, senza nessuna zona riservata, senza farci attendere per sue esigenze e vederla scendere dall’aereo con la stessa normalità di tutti noi.

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Chi sono i più minchioni d’Italia?

Da ragazzo mi recavo spesso alle poste, davo un contributo in famiglia occupandomi dei pagamenti. Avevo sempre con me un libro, così spendevo l’attesa studiando e svagandomi con qualche romanzo. Poi è arrivato internet, ma per abitudine, indolenza o semplice cinesi, ho continuato ad andare alle poste pur diventando, come tutti, un utente del web. Un giorno, come svegliandomi da un torpore, assistetti a una discussione tra un cliente che mi precedeva ed un impiegato delle poste. Considerando la lunghezza della fila in attesa, disperandosi forse per il tanto lavoro che lo attendeva, a quel cliente con cui doveva avere rapporti di confidenza, disse a voce alta, col chiaro intento di farlo sentire a tutti noi, che i servizi on line che la posta metteva a disposizione permettevano ormai di fare a meno di attendere in piedi allo sportello. Aggiunse, non senza un pizzico di cattiveria, che a quel punto perdere tempo ad aspettare che si liberasse lo sportello era da minchioni. Leggi tutto “Chi sono i più minchioni d’Italia?”

Ma che cos’è questo “cambiamento”?

Ma che cos’è questo “cambiamento”? Tutte le forze politiche lo chiedono, lo ripetono, lo promettono. In sostanza, se mi è concesso un neologismo, tutti lo vanverano e nessuno lo agisce. Il PD sulla questione del cambiamento si è incartato da tempo, da una parte ci sono Bersani e i grandi burattinai come D’Alema che non se la sentono di rinunciare al finanziamento pubblico e a tutto ciò che conserva l’aura privilegiata della politica all’italiana. Renzi chiede ai suoi più coraggio, ma porta avanti la proposta di un governo col PDL per uscire dallo stallo. Non può non sovvenire una celebre riflessione di Einstein che riteneva che: “I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati”. Che, tradotto nella lingua povera che ormai residua, significa che il problema della politica italiana non può essere risolto dalla politica italiana. Ha ragione Grillo, dunque, a insistere col “Tutti a casa”, Renzi compreso? Forse, anche se resta il dubbio dell’affidabilità di Grillo, ma come si dice? Se è certo che la vecchia strada da parecchi decenni ha provocato solo danni, perché diffidare del nuovo? Al limite, si tratta di barattare una certezza negativa del 100% con una probabilità positiva del 50%, abbastanza perché ragionevolmente si inverta la rotta. Eppure, proprio come accade nella scuola – laboratorio in cui si prepara il futuro di ogni società – si insiste a rimaneggiare le vecchie formule pretendendo che un po’ di tinteggiatura di facciata possa sanare i problemi strutturali. Fantasia (o truffa) che nessuno praticherebbe nella propria casa

Per concludere: che cos’è questo cambiamento? In Italia, con buona pace dei leghisti, non è che l’ipoteca stigmatizzata da Tomasi di Lampedusa: “Bisogna cambiare tutto per non cambiare niente”. Ci sarebbe da diffidare, da rassegnarsi, da deprimersi perché il cambiamento, in Italia, sembra la dimensione esatta dell’impossibile. Ma invece è bene tentare sempre di far qualcosa, costasse anche un subitaneo ritorno alle urne. Ai giovani, a chi ancora ci crede, sulla scia della speranza che Papa Francesco sembra avere riacceso nelle genti comuni, suggerisco di confidare nell’auspicio del patrono d’Italia, San Francesco, che pare abbia così predicato: “Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”.

I saggi di Napolitano e il saggio consiglio di Ten…

L’ultima volta che qualcuno delle istituzioni ha (parlato e) costituito un comitato di saggi, è stata quando Berlinguer (l’altro…) ha messo insieme un gruppetto di grandi pensatori per riformare la scuola che, come si sa, dal ’68 in poi è stata solo sfasciata e rattoppata. Ne venne fuori un documento che in sintesi suggeriva: i programmi scolastici devono insegnare essenzialmente ai giovani dell’epoca moderna a leggere, scrivere, orientarsi nel tempo e nello spazio e far di conto. Ci risiamo. Per uscire dallo stallo istituzionale, Napolitano riunisce un altro comitato di saggi che, presi uno per uno, sono altrettanto bravi e importanti come i predecessori di cui si diceva. Ma se anche stavolta se ne uscissero con un suggerimento del tipo: il Governo deve governare, fare le riforme e offrire un esempio di concreta onestà e moralità alla Nazione? Intanto che aspettiamo i risultati, affidiamoci al buon Ten, il saggio che quelli della mia età hanno conosciuto ai tempi di Fumetti in TV:

 

Una Crocetta su Battiato

Giunge frettolosamente al termine l’esperienza da assessore di Franco Battiato. Da artista, paga l’inesperienza del mondo reale, quella che suggerisce i toni opportuni nelle sedi adatte. La sua infelice espressione ha fatto il giro dei media nazionali, sebbene sia chiaro a tutti cosa in realtà intendeva dire, una ovvietà che tutti noi ci diciamo nei discorsi per strada.

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Amanda e Raffaele, una vita da cani

Chissà che le preghiere di ieri non abbiano sortito qualche effetto così che l’anima della povera Meredith abbia trovato un po’ di pace nell’apprendere che un nuovo processo cercherà di valutare con più attenzione le colpe e i sospettati a cui la sentenza di Appello, con fretta opaca, aveva messo la parola fine. Vedremo cosa sarà, ma è forte il dubbio che giustizia possa essere fatta.

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