Charamsa? Preferisco Paolo Bonolis…

C’è qualcosa di plateale in “padre” Charamsa che non convince, come il suo sorriso. A oggi, mi risulta, uomini e donne con abito talare si astengono dal sesso, assorbiti esclusivamente dalla Devozione. La rivendicazione omosessuale è perciò un falso, chi se ne frega degli orientamenti sessuali di Charamsa? a tutti interessa invece la questione della coerenza al precetto che sacerdoti e suore rispettano: la castità. Se non si sente di affrontare la castità, si spogli come hanno fatto altri e la smetta di manipolare la questione della omofobia. Credo che lo farà ma prima vuole assicurarsi l’agio che gli verrà dalla vendita dell’ennesimo bestiario best seller: il libro dei fatti suoi.

 
Spiace soprattutto adesso questa insensata carnevalata del pretino che fa outing e col sorriso mentadent si descrive vittima. Il sacerdozio è stato una sua scelta, conosceva condizioni e vincoli, tutte cose sulle quali il giudizio non può essere quello di noi laici perché ci manca il pre-requisito della Vocazione che dà senso a quegli obblighi. Se non li si condivide non si sceglie il sacerdozio, se li si condivide, non peseranno perché parte di un progetto spirituale. Spiace, ancora, che gli obblighi previsti dalla storia millenaria della Chiesa debbano sempre essere redarguiti mentre nello stesso tempo il mondo pullula di iniziative spirituali e ascetiche che praticano forme analoghe di astinenza e sacrificio. Non si può andare al cinema ad ammirare le vicende dei monaci shaolin e poi urlare contro le rinunce dei preti cattolici. È tempo di smetterla con le requisitorie demagogiche contro una Chiesa che ha avuto il coraggio di riconoscere le proprie colpe ed ha visto susseguirsi Papi come Giovanni Paolo II e Francesco I. Il loro sforzo di comprensione ecumenica è impareggiabile, non esistono nel mondo contemporaneo altrettanti esempi di carità ed amore che si può ben dire “cristiani” alludendo magari all’uso dialettale siciliano che chiama così “tutti” gli uomini che ogni giorno salutano la nuova alba. Preferirei un po’ di sana sincerità da questo novello fenomeno mediatico, travestito da vergine sacrificale, che magari nutre sotterraneamente ambizioni molto personali difficilmente conciliabili con lo spirito di solidarietà che invece per sé.

D’altra parte questo volto così volutamente accattivante, armato di un sorriso costante non può avere spazio, almeno finché avremo il nostro bravo Paolo… che ha prima fatto sorridere i bambini e poi i grandi, passando di trasmissione in trasmissione sempre ridendo e scherzando, ma senza mai truffare la buona fede di nessuno.

2 risposte a “Charamsa? Preferisco Paolo Bonolis…”

  1. Condivido pienamente. Se una persona sceglie il sacerdozio sa benissimo a quali rinunce va incontro. Ho rispetto per il dolore e la fatica che realmente quest'uomo deve aver sopportato ma il suo attacco indiscriminato contro la Chiesa è intollerabile e finisce per delegittimare anche le giuste osservazioni che egli fa. In ultima analisi il fatto "Charamsa" sa, ahimè, di artefatto; si ha la netta impressione che dietro ci sia una regia tutt'altro che interessata al bene della Chiesa e dei fedeli; tuttavia Dio è più grande di ogni umana miseria.

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