Non v’ha dubbio che la lingua sia cultura, giusto nel senso che la riflette, la esprime, la svela. Mi viene in mente mentre mi trovo alla fermata della metropolitana, a Madrid. L’orario è di quelli in cui trovi poca gente e non c’è niente da guardare, niente che attiri la tua attenzione se sei libero dalla fatalità del cellulare, si intende. Così lo sguardo si fissa sul tabellone:
4 minuti. Un’attesa breve, ma questa volta non sono neanche tentato di fare una delle solite ramanzine sulle incapacità organizzative italiane. Ovviamente controllo che il cartello dica la verità e seguo il tempo con il mio orologio. Finché il cartello cambia e mi sorprende al punto che dimentico di verificare l’esattezza:
Cosa c’è di tanto curioso? Semplicemente che qualcuno abbia elaborato questa frase. In tempi di sopraffazione a opera della sintesi, della brevità assoluta, della polverizzazione della curva dell’attenzione, del minimalismo critico, del disimpegno assoluto, della povertà linguistica, della balordaggine informatica, ecco che sul display della metropolitana madrilena qualcuno si concede il tempo/lusso di dire con enfasi ed eleganza che: le carrozze di cui si compone questo bel treno moderno, complete di guidatore e passeggeri, stanno facendo il loro ingresso in stazione!
Gli americani avrebbero liquidato la cosa con un semplice “Coming” o “Arriving” e pure noi italiani, ormai preda e prigionieri di chiunque lo desideri o gli necessiti, ormai incapaci di comprendere la differenza tra tolleranza e resa, tra identità e prepotenza, noi stessi avremmo scritto “In arrivo”, (perciò mi riprometto di controllare le metropolitane di Roma e Milano).
Gli spagnoli, no, o, almeno, i madrileni, quelli della capitale. In ossequio a un passato glorioso che non rifiutano e che non ostentano – errori entrambi invece praticati con vanaglorioso successo in Italia e soprattutto dal meridione d’Italia – mantengono un piacere per quel concetto di abbondanza che tanto ha caratterizzato la loro identità da offrire al mondo il Barocco a perpetua memoria. Così, quando vi troverete a Madrid, in attesa della metro, non lasciatevi distrarre dalle inezie della contemporaneità e sentitevi importanti, non starete aspettando inutilmente, presto, prestissimo, in pochi minuti, dal buio del tunnel spunterà un glorioso treno, emulo delle galere spagnole della Invincibile Armada che annuncerà il suo trionfale ingresso in quel porto sotterraneo: va a effectuar su entrada en la estacion, per portarvi a destinazione!