In epoca di rigurgiti nazionalisti, sempre sintomo di decadenza sociale e impoverimento intellettuale, colpisce l’entusiasmo popolare che assimila gente comune e alti rappresentanti istituzionali in occasione di competizioni sportive in cui le nazioni si affrontano con i loro migliori uomini.
Olimpiadi per l’Europa unita (testo IT-SP)
Se si trascurano le origini storiche dell’Unione europea che risalgono al Trattato di Roma (25 marzo 1957), la UE nasce nel 1993 (Trattato di Maastricht del 1 novembre). Da allora un percorso lento e faticoso per costruire la dichiarata Unità. Non può non venire in mente la celebre frase attribuita, in tutte le sue varianti, a Massimo d’Azeglio che all’indomani della raggiunta Unità d’Italia, nel 1861, avrebbe detto: “Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani”. Dal 1993 a oggi, fatta l’Europa, bisogna fare gli europei. Ma pare che questo proposito non sia prioritario per l’istituzione del Parlamento dell’Unione come invece lo era nelle intenzioni degli uomini chi sacrificarono la vita per costruire l’Italia unita.
“Viva la libertad, carajo!”
(versione in spagnolo a seguire)
Sette anni in Argentina mi hanno insegnato quanto può essere sorprendente questo grande Paese. Da siciliano, vi riconosco caratteristiche analoghe all’Isola: è un continente indefinibile. Sfugge alle definizioni e alle regole del “sistema” che Morin spiega come una mega-macchina mondializzata.
Il secolo delle solitudini
(16 nov 2022)
Siamo stati educati a pensare alla nostra storia come un cammino di progresso. La scuola, ovunque nel mondo, è l’istituzione che si è fatta carico di farci interiorizzare un modello mentale per cui se pensiamo all’Uomo, pensiamo ad una crescita che passa per tappe del progresso tecnologico (età della pietra, del bronzo, del ferro, etc.). Evoluzione e progresso, però, non sono sinonimi. L’età moderna ha posto l’accento sul progresso scientifico. Quella contemporanea su quello tecnologico. Per l’Evoluzione, dovremmo fare un discorso a parte.
“Mujeres que no amaban a los hombres”
Testo in spagnolo e in italiano
Stieg Larsson nos ha dicho solo la mitad de una antigua verdad. Y la sociedad contemporánea hace tiempo que tomó el camino equivocado en la gestión de su equilibrio y la necesidad de renovarlo. Las políticas de igualdad de género son, en este sentido, síntoma de una incapacidad sustancial para captar el auténtico valor de la persona más allá de las diferencias y la difusión y aceptación de lo “políticamente correcto” es la muerte del sentido crítico necesario para buscar la armonía.
Cuanto vale una vida
Texto en español – Testo in italiano
Se dice que los justos mueren mientras duermen. Es una idea que relaciona la calidad de vida con la calidad de la muerte. Ambas cualidades definen al hombre justo. Y la justicia es uno de los valores más profundos y necesarios de la vida social.
Este nodo conceptual que vincula la vida, la muerte y la justicia es el espacio filosófico y jurídico donde se juega el juego de la civilización de las sociedades modernas. Tanto la vida como la muerte, en efecto, plantean problemas éticos relativos al derecho a crear y a extinguir la vida. La fecundación in vitro y la eutanasia son los ejemplos más explícitos de una pregunta que nace con el hombre: ¿quién soy yo? ¿Nacemos por casualidad o por un acto de voluntad? ¿Morimos por el destino o por un acto de voluntad? y aquí comprendemos de dónde viene la pregunta fundamental “¿quién soy yo?”. Desde el descubrimiento del Otro.
La revolución marginal
testo in spagnolo e in italiano
Estar en el lugar correcto en el momento correcto. Me pasa a mí, un tibio hincha de fútbol, que estoy viviendo hace un rato en Buenos Aires mientras el mundo se detiene a seguir los
tejemanejes de los equipos de fútbol que enarbolan las distintas banderas del nacionalismo. Aparentemente una celebración de colores y valores, tan ensordecedora que nadie piensa en los escándalos de la FIFA ni en el enésimo conflicto que ensangrienta al Viejo Continente, y mucho menos en las guerrillas armadas que caracterizan la calidad de vida de innumerables personas de al menos tres continentes.
La cantonata di Macron e una proposta a costo zero
Le ideologie sono morte. Per fortuna, perché ciò che fa una ideologia è rendere ciechi rispetto alla realtà viva. Ogni ideologia tenta di piegare la realtà ai propri principi, forza gli esseri umani a coincidere con un modello teorico per auto giustificarsi. Il post modernismo non è privo di principi a causa della morte delle ideologie, lo è per una forma di individualismo esacerbato che appare funzionale a certe dinamiche politiche e sopratutto economiche per contenere le quali non esistono più gli argini un tempo affidati al pensiero critico diffuso. La cultura di massa ha quasi estinto gli antidoti democratici contro le prepotenze del potere.
Leggi tutto “La cantonata di Macron e una proposta a costo zero”
Dove si nasconde la gioia? Donde se esconde la alegría
23 ottobre 2022, il Boca vince il campionato nazionale e lo fa in un caos di emozioni che rendono incerta la vittoria fino all’ultimo momento, dovendo sperare che il suo acerrimo nemico, il River Plate, possa a sua volta vincere contro il Racing che si trova a un solo punto dalla squadra più rappresentativa dell’Argentina.
Terminata la partita e il primo effluvio di commenti su televisione e social, l’entusiasmo porta la gente in strada. Mi trovo a Mar del Plata, a 400 kilometri dalla capitale ma sembra di stare alla Boca. Per un apparente paradosso le persone si riuniscono nella piazza al cui centro campeggia la statua del generale San Martin. In un angolo, più discreto e come osservando il Padre della Patria, un mezzo busto di un altro generale, il pluri Presidente Domingo Peron.
Leggi tutto “Dove si nasconde la gioia? Donde se esconde la alegría”
Il bambino che volò via
A volte succede che gli anni che ti porti addosso ti offrano dei ricordi, per moto proprio.
La prima volta che incontrai la morte, non la riconobbi. Avrò avuto quattro o cinque anni, mia madre teneva per mano me e mio fratello e ci stava accompagnando a scuola. Ricordo la sua voce gentile e lieta che ci cullava durante il tragitto vincendo gli ultimi scampoli di sonno che ci eravamo portati sulle palpebre. Avevamo attraversato la piazza davanti casa e serpeggiato tra le auto di un parcheggio che occupava lo spiazzo Franco Restivo e ci immetteva in via Empedocle Restivo, a Palermo.