Quale futuro (parte seconda)

Se vogliamo fare un discorso serio, dobbiamo riconoscere che a morire, tutt’al più, sono state le forme storiche assunte dall’ideologia di riferimento, ma che questo debba significare tout court che persino l’ideologia è morta, francamente mi pare una forzatura e probabilmente una truffa.
D’altra parte, in epoca di campagna elettorale, è tutto un fiorire di richiami al mondo delle idee che le ideologie ha prodotto. Non dico le idee pratiche di basso profilo relative alle promesse come quella di abbassare le tasse o costruire scuole e ospedali, aspetti che non possono dirsi espressioni ideologiche quanto piuttosto esigenze sociali universali. Dico invece di quell’esigenza, da parte dei candidati, di far credere che il loro impegno politico è, per così dire, agganciato a quadri teorici di riferimento dai quali dovrebbe discendere la loro affidabilità verso gli elettori.

continua a leggere su Nuove Dissonanze, giugno 2012, http://www.nuovedissonanze.it

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