Il nuovo libro. Si dimostra che la nostra scuola non è pensata per gli alunni, ma organizzata intorno ai bisogni degli adulti che ci lavorano. Da decenni la scuola italiana è un contenitore di politiche del lavoro, importanti senza dubbio, ma non a spese di una filosofia pedagogica che deve essere calibrata sui giovani di oggi. Che non sono affatto peggiori di come eravamo noi quando avevamo la loro età. Non comprenderlo è il nostro limite, ma a rimetterci è il loro futuro.
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Ho comprato questo saggio alla fiera del libro di Torino. Si legge d’un fiato perché tratta tutti gli argomenti con indicazioni precise e uno stile attuale. Sono anche io una insegnante e credo che in Italia oggi serva una scuola libera da corporativismi (vedi sindacati) e inutili conflitti interni tra docenti e dirigenti, questa battaglia fomentata da altri soggetti é e ci rende ridicoli oltre che inferiori rispetto persino a lavoratori meno preparati ma meglio pagati.
In uno dei tanti forum di discussione sulla scuola che circolano nel web, una insegnante sosteneva che “la scuola è degli insegnanti”. Ecco questa convinzione, rinforzata da un sindacato di categoria, abilmente manipolatore, è largamente diffusa presso gli insegnanti affetti dalla “sindrome del disciplino-centrismo”.
Il libro del Preside Finocchiaro “La scuola di chi” mi è molto piaciuto poiché contribuisce a svelare questo inganno e riposiziona finalmente al centro della scena gli alunni, analizzando in dettaglio i diversi mali della scuola che, purtroppo, hanno origini lontane.
Recensione su BETAPRESS
http://betapress.it/index.php/2017/08/19/la-scuola-di-chi-finocchiaro-rimette-gli-alunni-al-centro/