Presidi e Magistrati alla pari. Forse…

Mia nonna raccontava che ai suoi tempi, le personalità in paese erano tre: il farmacista, il giudice, il direttore didattico.

Il Presidente della Repubblica Mattarella ha ricevuto al Quirinale i magistrati ordinari in tirocinio, gli ultimi nominati del gennaio 2016. Presenti all’incontro anche il Ministro della Giustizia, il Vice Presidente del CSM e tanti altri “importanti” rappresentanti delle Istituzioni.

Nel corso della cerimonia ufficiale il Presidente ha dichiarato: “Rifuggite dal sottile condizionamento della percezione dell’importanza del proprio ruolo”. Come si fa a non percepirsi “importanti” se si organizza una cerimonia dedicata in un luogo istituzionale come il Quirinale?

Quando fui giovane Dirigente scolastico in tirocinio presso una scuola dell’obbligo, nessuno mi chiese di prendere parte ad una cerimonia così “importante”. La firma del contratto avvenne in presenza di un “semplice” Direttore regionale di Ufficio scolastico. Era un agosto africano. La stanza era spoglia, i termosifoni alle pareti ghignavano. La confusione esalava come afa. La frase “istituzionale” che ci fu rivolta fu più o meno questa: “Intanto vi licenziamo come docenti. Poi, se riuscite a respirare, vi facciamo firmare il contratto da dirigenti”.

Eppure Magistrati e Dirigenti scolastici appartengono alla medesima Amministrazione. Hanno numeri simili, circa 8000 i primi, ridotti a circa 7000 i secondi per risparmiare sulle briciole destinate all’istruzione. I primi hanno il doppio di ferie dei secondi. I secondi hanno il doppio di mansioni dei primi. I primi hanno uno stipendio doppio dei secondi. I secondi hanno la metà di credito sociale dei primi. Così siamo pari! Forse…

Mia figlia mi dice: papà oggi abbiamo studiato che in Italia le persone importanti sono due: i politici e i magistrati. Chi te l’ha detto? Il Preside.

 

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