CORONA D’ITALIA

In altri tempi e in altri luoghi, il titolo avrebbe certo alluso a qualche merito di questa derelitta Patria. Ahimè, ieri un’intera puntata è stata dedicata invece a ben altra corona, quella rappresentativa di un Paese finto, affollato di ladri, falsari e ignoranti. Un lungo dibattere sulla vita e le opere di tale Corona, sedicente fotografo ma in realtà procacciatore di fotografie non di rado estorte. Sarà maschio o mezzo e mezzo? Avrà fatto il maschio con la mora Belen? Il maschietto con la Moric? E la femminuccia con il Mora? E come mai tanti regalini da quest’ultimo? Tecnicamente si tratta di un imputato ancora sotto procedimento penale per reati pesantissimi eppure nessun giudizio pesa su di lui, tanto meno quello umano che un tempo distingueva tra galantuomini e cafoni. Così il Corona spopola tra le moltitudini di idiote che sfruttano il cervello come concime per capelli. E poi i furbetti ne fanno uso in fiction televisive dove qualcuno, con la solita leggerezza degli imbecilli, è pronto a giurare che ha fatto l’attore, trattandosi piuttosto di un soggetto di ignote capacità, di cui non si registrano né vocazione né percorso da attore. Già che è noto, qualunque sia il motivo, mettiamocelo dentro, farà audience, avranno detto i furbetti. Come si trattasse di un dettaglio paesaggistico, al pari di una sedia, una finestra chiusa, un involto di carta accanto al cesto della spazzatura.

A seguire un’altra trasmissione rifletteva sulle possibilità concrete dell’Italia di crescere… ma forse ero caduto nel sonno.

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